Leggere De Sade significa rischiare di affrontare improvvisamente se stessi, mettendosi a nudo. Un rischio meraviglioso da correre se vogliamo toccare il corpo e l’anima della nostra immensa e viva umanità. Perché De Sade ci libera.
Ci spinge a immaginare e desiderare superando i limiti e le convenzioni che frenano le nostre prospettive. “Ah, quante volte, per Dio, non ho desiderato di essere capace di assalire il sole, rapirlo dall’universo o usare il sole per bruciare il mondo!”
Io, creatore di profumi, come potevo allargare i miei orizzonti, andare oltre con l’immaginazione, abbattere i miei limiti?
Domanda molto personale… Il cisto! Uno dei miei paradossi. Una delle mie zone d’ombra.
Ho sempre indietreggiato davanti al cisto, l’ho sempre evitato o nascosto sotto strati spessi di vaniglia o di ambra, usati come via d’uscita. Ed eccomi, invece, mentre affronto me stesso in maniera radicale: il cisto, a nudo, e in tutte le sue forme.
Caro Marchese, ai tuoi soli, ai nostri vulcani!
- Quentin Bisch, profumiere
Ripetendo costantemente dalla cella della prigione in cui si trovava che bisognava “scagliarsi contro il sole”, De Sade ricordava a tutti gli uomini e le donne del suo tempo e del futuro di non accettare compromessi, di rifiutare il conformismo e di prediligere sempre la libertà.
Essere se stessi senza subire il giudizio degli altri; essere se stessi e vivere come si vuole davvero… “Tutta la felicità degli uomini è nell’immaginazione” ci ricorda De Sade!
De Sade è stato l’uomo più libero di sempre. De Sade è desiderio, passioni, forza e tenerezza, provocazione e sensualità. E il suo profumo è come lui: infinitamente vulcanico.
De Sade è come il suo profumo, non si può rinchiuderlo, metterlo a tacere, farlo scomparire. C’è ancora e ci sarà sempre: indimenticabile. Fragranza eterna che resta viva nei secoli, come il suo pensiero.
- Hugues de Sade