Malìa è dedicato a un vizio che può essere considerato anche una virtù: l'arte di saper sedurre. È la storia di una donna ribelle che stava per essere bruciata al rogo perché, durante la Santa Inquisizione, era stata etichettata come strega. Ma forse era solo troppo intelligente e troppo bella per quei tempi. L’unica persona che mostra un po’ pietà per questa donna straordinaria è proprio suo carnefice che le offre una pozione narcotizzante per farle perdere conoscenza e non farle provare dolore, una pozione inebriante come i suoi occhi.
Una fragranza che strega la tua mente, una fragranza che seduce (MALIA: amMALIAre ). Ma le Malìe erano anche le cantilene che anticipavano l’arrivo delle streghe di Benevento, il luogo di ritrovo delle streghe italiane. Cantilenando le loro malie sotto gli alberi di noce, queste donne bellissime facevano perdere la testa agli uomini.
Una fragranza ipnotizzante che si apre con un'esplosione di osmathus e avvolge completamente chi la annusa che viene inizialmente respinto, quasi spaventato, Ma poi non può fare a meno di annusarlo ancora, e ancora... catturato dalle proprietà afrodisiache di questo fiore.